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Valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi

Valutazione Rischio Radiazioni
Ottiche Artificiali

Tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse

La valutazione Rischio Radiazioni Ottiche Artificiali è obbligatoria per tutte le aziende (Art. 216 del D.Lgs. 81/2008), la sua mancata predisposizione è sanzionata penalmente con l'arresto da 3 a 6 mesi e un'ammenda da 2700 € a 7000 €.

Le Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) sono Agenti Fisici che comportano rischi per la salute dei lavoratori, in particolare per gli occhi e la pelle. In base alla loro lunghezza d'onda, si suddividono in:

  • Radiazioni Ultraviolette (UV): radiazioni ottiche con lunghezza d'onda che va da 100 a 400 nm. Sono suddivise in UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm) e UVC (100-280 nm).
  • Radiazioni Visibili: radiazioni ottiche con lunghezza d'onda compresa tra 380 e 780 nm.
  • Radiazioni Infrarosse (IR): radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 780 nm e 1 mm. Si suddividono in IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1 mm).

Quali tipologie di radiazioni ottiche artificiali possiamo distinguere?

Le radiazioni ottiche artificiali si dividono in due categorie:

  • Radiazioni laser o coerenti: radiazioni ottiche prodotte da un laser, ovvero un dispositivo in grado di emettere radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezze d’onda delle radiazioni ottiche.
  • Radiazioni non coerenti: tutte le altre radiazioni ottiche prodotte da una fonte diversa da un laser (lampade per l'illuminazione, saldatrici ecc.).

Sorgenti giustificabili e valutazione del rischio radazioni ottiche artificiali

La valutazione del rischio radiazioni ottiche artificiali prevede che l'Azienda effettui per prima cosa un censimento delle attrezzature in grado di emettere radiazioni ottiche, verificando che queste siano classificabili come "giustificabili".

Le sorgenti giustificabili sono tutte quelle apparecchiature che emettono radiazioni ottiche che non comportano un rischio di esposizione per i lavoratori, poiché di intensità trascurabile.

Alcuni esempi sono:

  • Le lampade utilizzate per l'illuminazione degli ambienti di lavoro.
  • I sitemi di illuminazione a LED.
  • I monitor dei computer e i videoproiettori, a patto di non fissare direttamente il fascio di luce emessa da questi ultimi.

In tutti gli altri casi sarà necessario procedere con il calcolo dei valori di esposizione dei lavoratori, per verificare il rispetto dei valori limite di esposizione.

Rischio radiazioni ottiche artificiali: valori limite di esposizione

L'Art. 215 del D.Lgs. 81/2008 definisce, rimandando all'Allegato XXXVII, i valori limite di esposizione per quanto riguarda:

  • Radiazioni incoerenti.
  • Radiazioni laser.

AR-HSE Solution supporta le Aziende provvedendo alla misurazione strumentale dei parametri necessari per verificare il rispetto dei valori limite di esposizione, identificando quelli corretti in funzione della tipologia di radiazioni ottiche emesse durante le lavorazioni.

In seguito al sopralluogo per l'effettuazione delle misurazioni necessarie, consegneremo all'Azienda una relazione, con allegati i report dei rilievi, dove indicheremo tutte le misure necessarie per contenere l'esposizione dei lavoratori al rischio radiazioni ottiche.